lunedì 22 gennaio 2018

Ritorno a Bosco oscuro (prima parte)

Nonostante le divergenze di vedute tra Falco d'argento e Gazzella, la gravidanza procedette senza intoppi e terminò con la nascita di una bella bimba dai capelli verdi e lucenti come quelli della madre.
Il principe di Bosco oscuro si impegnò a crescere i due figli insieme alla compagna, stupendosi ogni giorno di più delle abilità del piccolo Falco pellegrino. I purosangue di Bosco oscuro non davano evidenza dei loro poteri fino agli otto anni di età, mentre suo figlio e gli altri tre ibridi iniziarono a manifestare il potere già alla tenera età di quattro anni. La precocità era facilmente spiegabile con la presenza in loro del sangue di Piccolo bosco delle Ninfe, ma i padri non riuscivano a non sorprendersene.
Falco pellegrino aveva ormai cinque anni, quando i genitori decisero di portarlo nuovamente nella Terra di nessuno, lasciando la figlia piccola con il nonno. Il bambino mostrò inizialmente un po’ di insofferenza verso il nuovo ambiente, ma ben presto cominciò a giocare sulla scogliera, sotto lo sguardo attento dei genitori. 
Falco d’argento, non sentendosi al sicuro, decise di fare un giro di perlustrazione. Giunse sull’apice della scogliera e si guardò intorno. Si trovava nel punto più alto, dal quale si potevano osservare al meglio i dintorni. Vide la compagna giocare con il figlio a rincorrersi e il piccolo creare accidentalmente una lastra di ghiaccio nel tentativo di prenderla. Gazzella scivolò sul ghiaccio e Falco d’argento si sporse a controllare cosa fosse accaduto. Notando che era tutto a posto si tranquillizzò. La sua calma, tuttavia, durò ben poco. Si rese conto improvvisamente di aver commesso un errore fatale: si era distratto. Quando tornò a concentrarsi era ormai troppo tardi. Golden hawk gli era piombato addosso da chissà dove e lo aveva afferrato alle spalle, immobilizzandolo e tappandogli la bocca.
- Ma che bella famigliola! – gli sussurrò crudelmente nell’orecchio. – Mi intratterrei volentieri con loro, tuttavia, - gli strappò il medaglione dal collo e lo bloccò con ancora più violenza mentre tentava di divincolarsi.  - c'è qualcuno che desidera vederti da molto tempo.
Gazzella cercò a lungo il suo compagno, chiamandolo e guardando in ogni angolo, ma non ne ebbe notizie fino alla sera quando, preoccupatissima, era ormai tornata a Piccolo bosco delle Ninfe con il figlio, al sicuro. Restare nel Regno di nessuno durante la notte era pericoloso, soprattutto con un bambino. I cacciatori avrebbero potuto attaccare. 
Quello che tornò a casa a notte fonda,  però, non era lo stesso Falco d’argento che era partito la mattina. Entrò nel rifugio mestamente, gli abiti stracciati e segni evidenti di lotta sul corpo. Gazzella, ben sveglia, gli corse incontro.
- Falcorn, ero preoccupatissima! Si può sapere cosa ti è successo? –
- Nulla! – lui rispose seccamente, con la voce rotta dalla rabbia e la paura.
- Come sarebbe a dire “nulla”?
Falco d'argento non rispose. Uscì dal rifugio e si allontanò fra gli alberi, lasciando Gazzella attonita.
Convocò telepaticamente la sua squadra, che lo raggiunse immediatamente in mezzo a un'enorme faggeta. Vedendolo in quello stato compresero che la situazione era grave.
- Problemi? – chiese Zephyr.
- Entro la fine della settimana torneremo a Bosco oscuro! – rispose Falco d’argento a denti stretti. 
- Cosa? – i tre interlocutori risposero all’unisono, poi Zephyr aggiunse:
- Cosa accadrebbe se non lo facessimo?
Falco d’argento lo guardò fisso negli occhi, senza dire nulla. In quello sguardo erano presenti tutte le risposte.
- Capisco! – concluse sotto voce il cugino. 
Restarono immobili e in silenzio per lungo tempo, fissando il terreno, senza il coraggio di parlare, fin quando nell’aria echeggiò nuovamente la voce di Zephyr.
- Io non vengo! Non tornerò a Bosco oscuro come un cagnolino spaventato. Non sono… – strinse i pugni e abbassò il tono della voce – un vigliacco!
Dragoon cercò di ribattere ma fu preceduto da Falco d’argento.
- Sei libero di scegliere, non posso certo costringerti a tornare. Sono stato chiamato a prendere il posto di mio padre come Generale di Bosco oscuro. Pare sia rimasto avvelenato durante uno scontro con il cacciatore Scorpion. Non c'è antidoto alla sua tossina. Per quanto sia forte, è destinato a perire in breve tempo.
- Perché devi essere proprio tu a sostituirlo? – intervenne Dragoon.
- Perché non c'è altra soluzione. –
- Ma siamo stati esiliati, scacciati da Bosco oscuro con disonore! E poi, hai 22 fratelli maschi, come può non esserci un’altra soluzione? –
- Così mi è stato ordinato e così farò! – tagliò corto. - Non sono disposto a correre rischi.
Tacquero nuovamente a lungo poi, non avendo più nulla da dire, Falco d’argento se ne andò per tornare al rifugio.



2 commenti:

  1. Ma che bello, aspetto il seguito. Buona giornata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa, grazie. Sono contenta che ti piaccia. 😊
      Il seguito dopodomani mattina sarà pubblicato.
      Un abbraccio 😘

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