sabato 20 gennaio 2018

Guai in vista (quarta parte)

La mattina successiva, Silver Hawk si svegliò sentendo delle voci. Qualcuno stava discutendo animatamente, un uomo e una donna. Sorrise immaginando di chi si trattasse.
- No, no, e ancora no! Non passerò tutta la gravidanza a letto. Scordatelo! –
- Non devi passare tutta la gravidanza a letto, ma devi stare a riposo ed evitare di stancarti! –
¬ Lo sapevo che sarebbe finita così, per questo non volevo ancora dirtelo! – Gazzella sbuffò spazientita. – Sei noioso! Accidentaccio a quell’impiccione di tuo fratello!
In quel momento, il Generale dei generali si affacciò all’esterno del piccolo rifugio che gli avevano messo a disposizione per la notte. Gazzella lo vide e accennò un saluto con la testa.
- Ops, ecco il ficcanaso. – pensò. - Mi avrà sentita? – 
- Sì, “il ficcanaso” ti ha sentita. –  rispose lui.
A quelle parole lei divenne paonazza per la vergogna. Ma com’era possibile? Aveva solo pensato quella frase, ma lui le aveva risposto come se l’avesse detta ad alta voce. 
Silver hawk rise e le diede un buffetto sul naso.
- Mio fratello non ti ha detto che siamo telepati? – 
- Come sarebbe a dire “telepati”? – squittì gazzella, rossa fuoco in volto.
- Telepati. – ripeté candidamente lui. - Possiamo sentire i pensieri di chi abbiamo davanti.  -
Falco d’argento si allontanò rapidamente con la scusa di andare a controllare se il figlio si fosse svegliato, così da sfuggire ad uno sguardo truce della compagna ed alle spiegazioni da lei richieste in merito a quanto appena asserito dal fratello. Rimasta sola con il superiore, la giovane sentinella tentò goffamente di scusarsi, ma lui non sembrava essersela presa.
- Non è nulla di grave. Sapessi quante ne pensano, credendo che  io non possa saperlo. – rise di nuovo e poi la guardò severamente. – Tuttavia non approvo questo tuo atteggiamento. Falcorn ha ragione! Dovresti stare a riposo, con una bimba in grembo. –
Lei farfugliò qualcosa di poco chiaro (e ancor meno elegante) che Silver hawk finse di non sentire, poi aggiunse.
- Forse il grande Generale di Bosco diamante gradirà fare colazione?
Lui annuì e la seguì nella radura grande, dove vennero raggiunti da Falco d’argento con in braccio il piccolo Falco pellegrino.
Gazzella gli assestò un forte schiaffo sulla nuca.
- Telepati, eh? – gli disse a denti stretti. – Questa me la paghi! –
- Cosa? Che ho fatto? –
- Oh, nulla. Ti sei “solo” scordato di dirmi che puoi leggermi nella mente. –
- Non l’ho mai fatto, però! –
- Bugiardo!
Lasciò cadere la conversazione con il compagno e consegnò al cognato un abbondante pasto.
- Perché a me non prepari mai la colazione? – bofonchiò Falco d’argento indispettito.
- Perché tu sei in grado di preparartela da solo… e non te la meriti! –
- Uffa! Ti ho detto che non ti ho mai letto nella mente. Perché non vuoi credermi?
Lei non rispose. Gli rivolse una linguaccia e prese con sé il bambino, per lasciare che Falco d’argento si accostasse al braciere.
Silver hawk osservava la scena con curioso divertimento. Non riusciva a credere che una donna riuscisse a tenere testa al fratello minore.
- Ha un bel caratterino, eh? – 
Preparatosi la colazione, Falco d’argento si andò a sedere accanto a lui.
- Non me ne parlare… - Sbuffò. 
- Ma vale la pena sopportarla. –
- Senza dubbio, ma ci sono momenti in cui mette seriamente a dura prova la mia pazienza. –
- Ma se pendi dalle sue labbra. Ti rigira come un calzino quella lì. –
- Chi, io? Ma di’, sei scemo? Deve ancora nascere la donna che mi possa mettere i piedi in testa. – Falco d’argento abbassò la testa concentrandosi su un uovo fritto, chiudendo la conversazione, mentre Silver hawk lo fissava ridendo sotto i baffi.
 Terminata la colazione, il generale dei generali si alzò e si preparò a ripartire.
- Vi ringrazio molto per l’ospitalità, ma è ora che io vada. Ho molto da fare a Bosco diamante. Inoltre mi attende un interessante colloquio con Golden hawk. -
Si congedò con i presenti e si accostò al fratello posandogli una mano sulla spalla.
- Ricorda cosa ti ho detto ieri sera, Falcorn. Non abbassare mai la guardia. Il pericolo è in ogni dove.
Si recò da Gazzella e porse una mano al bambino in braccio a lei. Il piccolo la afferrò e si sbilanciò verso di lui, tanto che la madre glielo porse.
- Sembra che Lei gli sia simpatico, Signore. Vuole salutarla.
Lui indietreggiò:
- Apprezzo la cosa, ma non credo sia il… -
Gazzella non gli lasciò il tempo di terminare la frase e gli pose il figlio in braccio . Soffocò una risata nel rivedere sul viso del generale quell’espressione di terrore che qualche mese prima, nella stessa occasione, aveva caratterizzato i tratti di Falco d’argento.
- Il timore di una possibile esplosione dei lattanti accomuna tutti voi uomini di Bosco oscuro? – 
Aiutò il generale a correggere il modo in cui teneva il bambino e questo si poggiò al petto dello zio. Silver hawk rimase in silenzio, con un'espressione imperscrutabile. Improvvisamente accostò il viso al piccolo Falco pellegrino, stringendolo in un dolce abbraccio. 
- Diventa grande e forte, piccolo mio. Ci rivedremo a Bosco diamante. – Lo porse alla madre e continuò: -  Questo è stato un colpo basso, Gazzella. Con che cuore posso lasciarvi, adesso? –
- Potresti tornare a trovarci. – Falco d’argento lo propose speranzoso. – Come guardia reale hai libero accesso ad ogni Bosco. Perché non vieni, ogni tanto? Sono certo che farebbe piacere anche agli abitanti di Piccolo bosco delle Ninfe. –
- Sono molto impegnato a Bosco diamante e non mi è facile allontanarmene, ma chi può dirlo.
Sorrise nuovamente e si congedò. 
- Credo di capire perché il generale di Bosco oscuro non ha in simpatia tuo fratello, Falcorn. – Asserì Gazzella dopo che l'ospite si era allontanato. 
Falco d’argento la guardò in silenzio per un momento, poi, come se si fosse appena risvegliato da un sogno, si scosse, prese il figlio e le si rivolse.
- Sei in piedi da molto. Perché non ti siedi a riposare un po’?
Lei lo guardò gelidamente e se ne andò sbuffando.

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