giovedì 19 maggio 2016

Come tutto ebbe inizio (quinta parte)





Falco d'argento era impegnato a cercare legna con Tasso, mentre Dragoon, Zephyr e Golden eagle si erano allontanati per cercare in un'altra zona.
Il Principe di Bosco oscuro pensava  insistentemente a Gazzella, cercando di capire perché fosse sempre così scontrosa. Certo, lui non era forse stato il massimo della galanteria, ma lei era veramente permalosa. Camminando sovrappensiero, finì quasi per scontrarsi con Tasso. Si scusò per la goffaggine e colse l'occasione per iniziare una conversazione.
Hai una sorella molto bella. -
Lo so. Ne sono anche molto geloso! -
È un avvertimento? - chiese Falco d'argento.
Tasso era piegato a raccogliere dei rami spezzati; si raddrizzò e si voltò verso l'interlocutore, sforzandosi di continuare ad essere gentile.
Diciamo che, per ora,  è solo un'informazione. - aspettò qualche secondo,  poi gli rivolse di nuovo la parola - Vuoi chiedermi qualcosa? -
Falco d'argento interruppe la ricerca e, senza girarci intorno, pose la sua domanda.
Tu e Gazzella ci avete salvati, e di ciò vi sono riconoscente, ma non posso fare a meno di notare una certa ostilità nei nostri confronti. In lei è evidente, mentre tu la celi meglio. - Si fermò, posò a terra il mucchietto di legna raccolto e continuò. - Perché? E perché ci avete aiutati se vi fidate così poco di noi? -
Tasso si irrigidì, guardò a terra e spostò con il piede un rametto per controllare se potesse andare bene per il fuoco. Si erano inoltrati nel bosco e la musica ed il chiacchiericcio provenienti dalla radura si udivano appena. Gli unici rumori erano il canto degli uccelli notturni e l'ululato dei lupi, accompagnati dal fruscio delle fronde degli alberi agitate dal vento caldo. Tra i due uomini regnava il gelo; la sentinella di Piccolo bosco delle ninfe non osava rispondere a quella domanda che, per quanto legittima, gli appariva totalmente inopportuna. Prese ancora un po' di tempo prima di rispondere, ma infine si decise.
Vedi, Principe di Bosco oscuro, Gazzella è la mia sorellina minore; la più piccola, ma non l'unica! Mia madre diede alla luce tre maschi ed una femmina oltre a noi. -
- Ah sì? E dove sono? -
Tasso deglutì abbassando la testa e stringendo i pugni. La risposta che uscì dalla sua bocca fu pronunciata sotto voce, quasi trattenendo il fiato, ma bastò per fare gelare il sangue nelle vene di Falco d'argento.
Sono morti! - Tasso sollevò lo sguardo, fissandolo negli occhi del suo interlocutore e scandendo lentamente ogni parola, questa volta con tono più alto - Uccisi dai purosangue di Bosco oscuro! -
Falco d'argento rimase in silenzio a lungo: ora capiva le parole di Horse, Puma e Colomba nonché il comportamento di Gazzella. I suoi fratelli e sua sorella erano fra quelle centinaia di sentinelle uccise senza pietà dal suo popolo. Alla luce di ciò,  tuttavia, il comportamento tenuto dai suoi salvatori gli sembrò ancora più assurdo. 
Ma, se i membri del mio bosco hanno ucciso i tuoi fratelli, perché ci avete aiutati? Perché avete salvato me che sono un figlio del generale? -
- Perché ho pensato che se volevano uccidervi dovevate essere diversi da loro. Che non rispettaste i canoni della "perfetta sentinella di Bosco oscuro" idealizzati dal vostro generale. E poi perché, come tua madre ti ha insegnato il rispetto per le vite altrui, i miei genitori mi hanno insegnato a non giudicare qualcuno unicamente per la sua provenienza. - Si fermò un attimo, sorrise e, ricominciando a raccogliere la legna, disse: - ultimo motivo, ma non meno importante, è che ho dato fastidio a Golden hawk, ostacolando i suoi progetti! -
Falco d'argento pensò a quanto doveva essere furioso il fratellastro.
- Prega i Grandi Spiriti che lui non riesca mai a metterti le mani addosso o Gazzella resterà senza fratelli! Sarebbe un peccato. Sono certo che lei tenga moltissimo a te. La fai sentire al sicuro.  -
A dire il vero, io spero che trovi presto qualcuno che si prenda cura di lei quando io sono a Bosco diamante. - sospirò - Le ho presentato molti uomini, ma non ce n'è mai stato nessuno che le piacesse. Non posso biasimarla, però: li ha sempre messi tutti al tappeto in pochi secondi. -
- Allora è davvero forte come dicono le amiche. - Disse Falco d'argento.
Tasso annuì.
Ne dubitavi? Si allena intensamente da sola e quando io torno lo fa con me, quasi senza tregua. Ormai credo sia diventata più forte di chiunque altro qui al bosco. - Si avviarono per tornare alla radura e vennero raggiunti da Dragoon, Golden eagle e Zephyr, piuttosto carichi di legna. - Se non mi credi mettila pure alla prova. Sfidala! Sono pronto a scommettere che ti lascerà senza parole. -
La conversazione si chiuse lì, poiché, giunti nella radura, trovarono ad attenderli  le quattro ragazze che nel frattempo avevano preparato la cena per tutti.
Falco d'argento non rimase indifferente all'invito di Tasso e, qualche giorno dopo, propose a Gazzella di allenarsi insieme alla sua squadra, sfidandoli uno alla volta. Se avesse atterrato il primo e si fosse sentita di andare avanti, si sarebbe scontrata con il successivo fino ad atterrarli tutti e quatto. Il guanto di sfida fu raccolto ed il primo a farsi avanti fu Zephyr. In pochi minuti la ragazza lo mise al tappeto ed altrettanto fece con gli altri due. Falco d'argento, l'ultimo rimasto, accusati i tre amici di averla sottovalutata, si preparò al combattimento. Si trovavano l'una di fronte all'altro, fra gli alberi secolari di una pineta. Sotto i loro piedi scricchiolava un tappeto di aghi di pino, mentre si scrutavano camminando lentamente in circolo, analizzandosi l'un l'altra. Intorno a loro si era riunito un piccolo gruppo di sentinelle, che li osservava con curiosità; Tasso, Germano, Puma, Colomba ed Horse non perdevano un solo movimento ed anche i tre sconfitti osservano con attenzione lo scontro. Ad un tratto Gazzella scattò in avanti, pronta a colpire, ma Falco d'argento fu pronto a schivare il colpo e reagire. Tentò di afferrare la ragazza e lei rispose provocando un forte vortice di sabbia che lo sbalzò indietro. Il tempo di realizzare cosa lo stesse colpendo e lui lo contrastò, evocando un muro di ghiaccio per ripararsi. Gazzella, tuttavia, non  restò impreparata: si scagliò nuovamente contro l'avversario, tentando di colpirlo con una serie di pugni e calci, che lui parò non senza difficoltà.  Falco d'argento passò al contrattacco ghiacciando il terreno sotto i piedi della ragazza, rendendole così difficoltoso lo stare in piedi; si lasciò scivolare sulla lastra gelida nel tentativo di sferrarle un calcio alle caviglie per farla cadere. Quando fu a pochi centimetri da lei, delle grosse radici emersero dal terreno, spaccando il ghiaccio ed attorcigliandosi con forza attorno al Principe di Bosco oscuro, bloccandolo come  i serpenti costrittori fanno con la preda. La presa iniziò a farsi più serrata e lui si sentì stritolare.
Ali glaciali! - Gridò, e dalla lastra spaccata prese vita un enorme falco, che spezzò con gli artigli ed il becco le radici che legavano la sentinella. Lui si fermò un momento per  riprendere fiato  e tossì un poco; con un cenno della mano dissolse il rapace di ghiaccio, poi sollevò lo sguardo per cercare Gazzella, ma non la trovò. Approfittando della sua distrazione, era sparita in mezzo alle fronde. Falco d'argento si concentrò intensamente per tentare di individuare la sua posizione e la percepì mentre si spostava da un ramo all'altro con movimenti svelti e irregolari. Continuò a seguirne l'andamento per come poteva, fino a quando non decise che era il momento di colpire: si voltò lanciando dalla mano un getto d'acqua della potenza di un idrante, ma si rese presto conto di essere stato giocato. Gazzella balzò allo scoperto dai rami di un albero alle sue spalle, colpendolo violentemente con un calcio sulle gambe. Lui cadde in terra senza avere il tempo di reagire, poiché lei gli assestò un secondo colpo alla schiena atterrandolo con decisione. Pochi istanti dopo, Falco d'argento si rimise in piedi, si scrollò di dosso la terra e gli aghi di pino rimasti sugli abiti e sui capelli e porse la mano a Gazzella.
Ti faccio i miei complimenti! Credevo che Zephyr e gli altri ti avessero sottovalutata, ma sono costretto ad ammettere che non è così. Nessuno mi aveva mai atterrato con tanta facilità! -
Gazzella strinse la sua mano freddamente, seppure con una certa soddisfazione.
Spero che non ripeterai l'errore di credere che una sentinella sia debole solo perché è una donna. - Disse.
No, non faccio mai due volte lo stesso errore. Sappi però che la prossima volta andrà diversamente! - rispose lui.
Non illuderti troppo! -
Lei continuava a parlare con distacco, ma qualcosa nel suo sguardo era cambiato. Le amiche, il fratello ed il cugino le si avvicinarono per complimentarsi e lui raggiunse il resto della squadra.
Falcorn, che ti è successo? È uno scudo; tu avresti potuto batterla facilmente! - Golden eagle gli si avvicinò contrariato. Zephyr gli tolse un ago di pino rimasto fra i capelli e poi diede una pacca sulla spalla all'amico. - È vero, avrebbe potuto usare una spacca-scudi, ma le avrebbe fatto male. In fondo era solo un gioco, non era il caso di andarci giù tanto pesanti. -
Falco d'argento concordò con Zephyr e volse lo sguardo su di lei. Ne era affascinato e continuava a pensarla costantemente. Non ne capiva il motivo,  ma quel pensiero assomigliava sempre di più ad un'ossessione. Lei, invece, sembrava volerlo evitare, sebbene per qualche motivo apparisse impossibile; ovunque andasse era certo che, prima o dopo, si sarebbero incontrati.
Passarono i mesi e l'ossessione di Falco d'argento per Gazzella crebbe sempre più. Molte volte gli amici lo avevano sorpreso a fissarla come stregato. Appariva sempre più nervoso e scontroso ed anche loro cominciavano a percepire un certo disagio, in particolar modo quando si trovavano insieme alle quattro ragazze. D'altro canto, ognuno di loro era abituato ad avere un rapporto molto più fisico che verbale con le donne e questa strana situazione li rendeva irrequieti.
Un giorno, mentre si allenavano, Golden eagle riuscì a stento a bloccare un colpo prima che centrasse in pieno Falco d'argento, che si era nuovamente distratto a guardare Gazzella. La sentinella del fuoco non ne poté più e, dato un debole pugno in testa al compagno per ridestarlo, lo invitò a sedersi e a parlare.
Ascolta Falcorn, è evidente che quella donna ti attrae enormemente. - Si fermò e deglutì, cercando le parole giuste per continuare - Perché non provi ad avvicinarla un po'? - 
- Avvicinarla? - ripetè Falco d'argento.
Sì. Ecco... vedi, quello che intendo dire... -
So perfettamente cosa intendi dire! - ringhiò lui - ma non posso fare a meno di meravigliarmi di un tuo simile pensiero! -
Golden eagle lo guardò perplesso. - Cosa c'è di tanto scandaloso? -
- È una donna di Piccolo bosco delle ninfe ed io sono un Principe di Bosco oscuro - 
- E con ciò? Siamo stati esiliati, Falcorn. Non c'è più alcun motivo di preoccuparsi di Bosco oscuro! - ribatté Golden eagle. - Senza dimenticare che loro ci hanno accolti come se appartenessimo alla loro gente, mentre il nostro popolo ci vuole morti! -
Falco d'argento abbassò lo sguardo. Non erano solo le sue origini a trattenerlo, ma qualcosa di più doloroso.
Falcorn, - continuò Golden eagle - sappiamo benissimo entrambi qual'è il vero motivo che ti trattiene, ma... insomma, vuoi davvero passare il resto della tua vita da solo? -
- Come posso cercare un'altra donna ora, Golden eagle? Gabbiano è morta sotto i miei occhi. Il Generale l'ha uccisa senza che lei avesse fatto nulla, solo per punire me! E mio figlio.... -
Si interruppe. Lo scricchiolio di un ramo spezzato attrasse la sua attenzione. Diresse lo sguardo nella direzione del rumore e si preparò a colpire, ma, appena prima che lo facesse, riconobbe la sagoma di Germano.
Chiedo scusa, non volevo origliare. Stavo raccogliendo del muschio per Dog. - mostrò loro un sacchetto mezzo pieno - Ho sentito le vostre voci e mi sono avvicinato per proporvi di darmi una mano, ma temo di essere arrivato in un momento inopportuno. -
Falco d'argento abbassò il braccio e rilassò i muscoli del corpo.
Ti aiuteremo volentieri, ma dimmi... cosa hai sentito? - chiese scostandosi i capelli dagli occhi.
Qualcosa a proposito di una donna uccisa. - rimase in silenzio per un momento, come se tentasse di capire se fosse il caso o meno di porgli una domanda. Decise di farlo. - Era tua moglie?  -
Falco d'argento annuì sospirando. - Purtroppo non ho potuto proteggerla dalla furia del Generale di Bosco oscuro. -
Oh,  mi dispiace! - Esclamò Germano scuotendo tristemente la testa. - Hai anche un figlio? -
Sì, di otto anni. Lui è rimasto a Bosco oscuro; mio padre non rinuncia ad una buona sentinella se può plasmarla a suo piacimento - strinse i pugni con tanta violenza da ferirsi i palmi delle mani - ed un bambino è facilmente influenzabile! -
Tutti e tre tacquero e si dedicarono alla ricerca del muschio per il curatore, ma Germano si sentiva triste; aveva sempre giudicato i membri di Bosco oscuro come incapaci di provare sentimenti di affetto, ma ora aveva visto la sofferenza negli occhi del Principe e si sentiva colpevole per aver espresso un giudizio così ingiusto. Nessuno di loro parlò più di quelle vicende così dolorose; Falco d'argento ne fu sollevato e, lentamente, cominciò a lasciarsele alle spalle.











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